Temaanima

Storia dall’anima

Una Goccia

U

Il Nautilus solca le onde.
La sua bianca pancia affonda nell’acqua; le potenti pale lo sospingono traverso le onde. Trasporta pochi passeggieri, altre volte sono stati di più. Mirella lo osserva dalla riva. A tratti resta nascosto dai canneti, mentre silenzioso scivola nella lieve corrente. Il lago di Lugano lo conosce a menadito, ma il varo lo ha vissuto lungo le rive locarnesi.

Le chiavi della speranza

L

Gli occhi leggono quello che le orecchie non sentono. La chiave di violino spicca nitida sul foglio e le note, immaginate, si posano sui fili del ricordo. Il pentagramma si riempie di segni che risuonano nella testa di Alfredo. Per anni il rispettato Direttore d’Orchestra ha tenuto concerti ovunque. Con i piedi rinchiusi nelle lucide scarpe nere saldamente appoggiate al palchetto, ha proteso la...

Il calendario

I

Natale è arrivato e il calendario ripensa ai giorni passati.
Ricorda bene il 2 febbraio. Camilla ha compiuto 18 anni e con questi è arrivata la prima macchina e il primo incidente.
Papà arrabbiato e mamma che lo ha rabbonito: “Caro le macchine si aggiustano, l’importante è stare bene!” Il 12 aprile è morta nonna. Tristezza e amore attorno all’anziana morente.

Natale, prima e dopo

N

Un dolce profumo riempiva la cucina mentre i biscotti cuocevano.
Vetrine adorne di luci e addobbi, ed immancabile bombardamento mediatico, con volantini pubblicitari ed inviti a donare. La musica diffondeva i vecchi melodici classici. Fervevano i preparativi per la recita con canzoncine e battute da imparare.

Lulú

L

«Oh com’è carina!» Avevano esclamato tutti gli animaletti del giardino nel vedere, per la prima volta, la piccola coccinella. Ecco appunto: carina, tenera, graziosa, innocua, silenziosa, adorabile con quei minuscoli puntini neri e chi più ne ha più ne metta. Lulù la coccinella, nata ad inizio primavera nel giardino dei Signori Verdini, ne aveva piene le scatole!

La Panchina

L

Ebbene sì, sono una panchina. Oh non pensiate di aver frainteso, perché avete capito benissimo. Sono una normalissima, vecchia, scrostata panchina che ha visto tempi migliori. Mi trovo in un posto speciale però: un solitario spuntone di roccia a lato di un sentiero poco conosciuto, ma tanto più bello. Chi si accomoda sulle mie scolorite assi di legno ha davanti a sé un panorama straordinario. Una...

Cucù, c’è nessuno?

C

Yannick è nero, ma così nero da confondersi nella notte. Quando gioca a nascondino al buio, gli basta chiudere gli occhi e non sorridere per diventare completamente invisibile. Quando sorride, però, i suoi perfetti denti bianchi rendono il suo viso così luminoso, da trasmettere allegria a tutti coloro che lo circondano. I suoi genitori, invece, sono bianchi come il latte e hanno gli occhi azzurri...

Mamma per caso e per amore

M

“Se io sarei” “Fossi Giosuè, fossi.” “Oh mamma, che barba, se io fossi…” Carmela scompiglia la testa del figlio con un affettuoso scappellotto. Nonostante la terza elementare, la coniugazione dei verbi resta un insondabile mistero per il suo bambino. Non che come mamma si possa lamentare per carità, ma la scuola è sempre stata motivo di contrasto con Giosuè. Lui ha le ali ai piedi ed è nato con...

Nuove bianche e nere narici

N

Cosa faccio per vivere? Viaggio. Non potrei immaginare la mia vita senza una partenza ed un arrivo. In questi anni ho girato l’Italia intera e a volte ne ho varcato le frontiere, sempre con un pizzico d’emozione. Non ho il permesso di andare ovunque. Come tutti i viaggiatori alcuni confini per me sono proprio invalicabili. Non è cattiva volontà, ma se uno non ha le carte in regola non c’è nulla...

Il colore dei ricordi

I

La data è sbiadita. Si intravede solo l’anno: 1877. Il dito di Giuseppe scorre lento lungo la via ricoperta dalla bianca cenere. Sullo sfondo il rudere della grande Casa Comunale. Le facce nere di sporco e di fumo dei minatori lo fissano. Al ragazzo sembra di sentire l’odore acre dell’incendio e il crepitio delle braci. “Nonna, guarda cosa ho trovato!”

Una storia di famiglia: figlio, uomo, marito

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Una storia di famiglia: figlio, uomo, marito

Eccola là. Appesa nello spogliatoio, la divisa lo aspetta. Sta per iniziare il turno di notte al pronto soccorso e Luca si prepara, con gesti diventati abitudine nel corso degli anni. Ha imparato ad ascoltare il cuore con lo stetoscopio prima ancora che a camminare, osservando il padre con il lungo camice bianco. Da piccolo aveva paura, gli sembrava un fantasma, ma crescendo ne ha subito il...

Una storia di famiglia: lui, lei e l’altro

U
Una storia di famiglia: lui, lei e l'altro

“Se continuiamo così, sarò io a dover andare in analisi!” Roberta sbuffa, mentre raccoglie da terra i calzini di Luca. Ha avuto una giornata pesante. Nel suo studio di psicologia sono passati in rapida successione: una coppia in crisi nera che ha urlato per tutta l’ora e mezza del colloquio, una mamma disperata perché il figlio di anni 32 vuole andare a vivere da solo e lei teme l’abbandono, un...

Una storia di famiglia: nonno, cane e nipote

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Nonno, cane e nipote

È primavera ovunque in Ticino, ma qui, tra i narcisi selvatici che spiccano candidi nel prato, è primavera un po’ di più. Non perché l’aria di montagna sopra Claro sia migliore, ma perché questo è il posto speciale di nonno Giuseppe e quando si è nel proprio luogo del cuore tutto è più bello. “Nonno corri, vieni a vedere!” Ecco, appunto, le risate. Il piccolo Paolo ride spensierato e...

Normale

N

La palla atterrò a mezzo metro dai piedi e di rimbalzo schizzò in direzione della sua testa. Per Attilio protendere le braccia ed afferrarla al volo fu un gesto istintivo e rovinoso. Quello scatto repentino lo aveva sbilanciato a tal punto che l’uomo, tutt’uno con la sua carrozzella, si era rovesciato all’indietro, finendo col cozzare violentemente contro il fondo stradale. Riaprendo gli occhi si...

Zefiro e Merope: un amore in punta d’ali

Z

Oggi il cielo è terso e l’aria piacevolmente tiepida mi scompiglia le punte delle ali. Ho trovato una corrente ascensionale e mi faccio trasportare pigramente senza la minima fatica. Ah, fosse sempre così facile! A volte mi tocca volare attraverso venti, tempeste e temporali, ma quando lo stomaco brontola o l’amore chiama, non posso farci niente: devo spiccare il volo indipendentemente dalle...

Oltre la tua perdita

O

«Noo!» Giorgio si ritrovò a sedere sul letto. La fronte madida di sudore e l’aria che sembrava non trovare la strada verso i polmoni. Almeno fosse stato così! Morto quel maledetto giorno… Invece qualcosa o qualcuno lo aveva trattenuto su questa terra, mentre lei se n’era andata per sempre.

Il viaggio di Azzaam

I

Ed improvvisamente giunse il segnale! Il viaggio era nell'aria già da diverso tempo, più volte era parso il momento giusto e poi chissà perché, forse le condizioni erano mutate, il tutto era stato rinviato a data da definirsi. Quella però era la volta buona, nessuna possibilità di esitare o tirarsi indietro e così la partenza era stata a dir poco repentina e caotica, quasi da togliere il fiato e...

Gli ingredienti per vivere

G

Mi stiracchio pigramente tra le lenzuola che raccolgono inumidita di una notte di sonno agitato. I muscoli fremono nello svegliarsi e l’allungamento è accompagnato da un sonoro sbadiglio. Il mio piede termina la sua corsa contro qualcosa di caldo e peloso. Dalla morbidezza del pelo so già che si tratta di Carlo Magno, anche perché Teodolinda, la gatta sorella, è impegnata a spingere la mia mano...

Profumo di cera

P

Vi capita mai di veder affiorare nella vostra mente le immagini di un posto, come se si aprissero per un istante le nebbie del passato? Avete mai avuto la certezza di aver già visto quella casa, quel paese, quel pezzo di bosco pur sapendo che è la prima volta che ci mettete piede?

Il fabbro e sua figlia

I

Mostri o macchinari? Cosa voglia dire essere un artigiano? Io lo so, e non per esperienza, no… non sono una paziente sarta, o un abile falegname, un creativo orafo, o un forte maniscalco, lo so di riflesso, in seconda persona se così si può dire, perché sono stata per anni la figlia di un fabbro.I miei primi ricordi risalgono a quando avevo su per giù cinque anni; a quell’epoca l’officina...

Gli stivali di Natale

G

"Lo sapevo: gli stivali sono troppo grandi!»
La frustrazione accentua le rughe all'attaccatura del naso di quest’uomo di 55 anni dagli occhi chiari che si stringono d’allegria. Negli ultimi mesi, però, Giuseppe ride poco. Non ha un impiego ed è in quella infausta età in cui si è vecchi per il lavoro e giovani per la pensione.

Impronte nella neve, Impronte nella testa

I

Cammino con passo furtivo. Osservo con occhio vigile. Là, vicino al cespuglio di agrifoglio, un solco allungato: una lepre in fuga dal rumore scricchiolante dei miei passi, impronte a loro volta. Lì, a lato del sentiero pianeggiante, i passettini ancora freschi di un cagnolino: probabilmente un barboncino con cappotto rosa e collare di paillettes. Più avanti le impronte ancora da scrivere: la...

Le statistiche del trenino: dodicesimo capitolo

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Il nipote di Lucia scorrazza su e giù sulla mulattiera sassosa. La Tedesca ha un bel daffare a tenerlo a bada. Lisetta, accanto, sorride. Il prossimo anno quel piccolo discolo scapestrato farà parte dei suoi nuovi piccoli pulcini, mentre quelli che ora la seguono esaltati, avranno ormai spiccato il volo. La riunione ha avuto luogo qualche giorno prima e ad ognuno sono stati assegnati i propri...

Le statistiche del trenino: undicesimo capitolo

L

“Ma perché diavolo di un diavolaccio tuo padre è così?” La Tedesca mostra preoccupanti istinti omicidi. Tipico. Il Fabbro può conficcarsi un falcetto nella mano e continuare a lavorare. Può spaccarsi un polso e guarire in una settimana. Può riempirsi gli occhi di schegge di ferro e andare avanti come se nulla fosse. “ Ma il mal di gola no! Il mal di gola è una tragedia!” La Tedesca è infervorata...