Che giornata.
Il dottore con la testa già al mare (è il capo: taci!), la collega con la luna storta (è stressata quanto te), i pazienti iper agitati (fortuna che l’empatia è il mio forte) e il condizionatore bloccato (no comment)!
Stop, è fatta, ci si rivede tra due settimane. Vacanze arrivo! E i preparativi? Come diavolo ho fatto ad arrivare all’ultimo? Calma: basta organizzarsi.
Domani ultimiamo i compiti; portarseli dietro con relative lamentele della piccola peste? Non se ne parla! Saluti a nonni, genitori, suocera: raccomandazioni più pranzo e se ne va tutta la mattina! Spesetta veloce: pensarci al rientro, con valige da disfare e lavatrici da fare, non esiste! Le valige!
Qualcosa ancora da stirare ci sarà sicuramente: che palle! Ho stampato le carte della prenotazione? Controllerò. Cena (e se digiunassimo?), pulizie, acqua per le piante, mangime per il gatto. C’è ancora qualcosa: la ceretta! Potevo mica nascere uomo e tenermi tutti i peli?!
Questo è quanto, le stupidate lasciamole a lui: caricare i bagagli, chiudere tutto, decidere l’orario della partenza. Che lavoro, povero ciccio.
Fortuna io son donna e riesco a far bene ottocento cose alla volta!
Due giorni sarò in vacanze: riposo! La ricarica durerà fino a Natale?!
Questo racconto è stato pubblicato nell’antologia “Io donna…in 200 parole” di Apollo Edizioni.
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