I sette cugini “D’amore e d’accordo”

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I SETTE CUGINI "D'AMORE E D'ACCORDO"
Illustrazione di Gianluigi Susinno

C’erano una volta 7 cugini, ma non stiamo parlando dei 7 nani: i protagonisti di questa storia sono 7 gamberi! Ah cari miei… vi sento già protestare: “In Svizzera non c’è il mare! Non ci possono essere gamberi!” Ebbene: dovete ricredervi. I gamberi non vivono solo nell’acqua salata, ma anche nei fiumi e in Svizzera ce ne sono ben 7 specie. Vi ho convinti? No? Allora ne riparliamo dopo che vi avrò raccontato la storia dei 7 cugini.

Tre cugini erano molto legati tra loro e vivevano insieme da lungo tempo, addirittura dalla fine dell’era glaciale, tanto che gli animali del fiume li avevano soprannominati “la famiglia d’amore e d’accordo”. Si chiamavano Pallipes, Astacus e Torrentium. Pallipes era un robusto giovanotto dalle zampette pallide che viveva nei fiumi di Magadino e del Mendrisiotto, ma come tutti i ragazzotti, sotto sotto era sensibile e bastava un minimo di inquinamento o dei vicini fastidiosi per farlo sparire dal fiume e poi… chi si è visto, si è visto: una volta scomparso non tornava quasi mai! Ma quando stava bene era proprio bello: un carapace rossiccio, 12 cm di lunghezza e addirittura 90 g di peso! Pallipes era fiero di pesare quasi un etto e di riuscire a raggiungere la veneranda età di 10 anni. Diceva sempre che era merito della dieta. Tutta roba genuina: alghe fresche, vermi saporiti e morbide larve.

Ma il vero “peso massimo” della famiglia era Astacus. Con delle belle zampone rosse e una lunghezza di 18 cm era ammirato da tutte le gamberette, tanto che a volte doveva nascondersi nella tana scavata sulle sponde o tra la vegetazione acquatica. Come Pallipes, anche Astacus non amava la forte luce del sole, ma al tramonto il fiume diventava il suo regno! L’ultimo cugino, Torrentium, era un vero montanaro. Passava le sue giornate nei ruscelli di montagna e amava la fresca e limpida acquetta in cui trovare appetitose foglioline cadute dagli alti alberi: se ne cibava sempre a sazietà.

Per lungo tempo i tre cugini “d’amore e d’accordo” hanno vissuto in Svizzera beati. Non che avessero molti rapporti, perché ognuno viveva in santa pace a casa sua, ma si volevano un gran bene e di certo non si davano fastidio a vicenda. Ma un giorno di non troppi anni fa è successo un fattaccio. Pallipes, Astacus e Torrentium sapevano di avere altri cugini sparsi per il mondo, ma non avevano mai pensato che un giorno li avrebbero conosciuti e, purtroppo, non è stato un bel giorno.

“Pallipes: hai visto anche tu?” Astacus gridava a squarcia gola, ma Pallipes era talmente stupido da non avere la forza di rispondere: gli sembrava di aver visto un fantasma. Da dietro un masso era apparso un gambero che gli somigliava tantissimo. Era Limosus, il piccolo cugino americano che, anche se pesava solo 40 g, era un vero attaccabrighe. Non che fosse cattivo, ma vuoi perchè si sentiva vulnerabile, vuoi perché aveva imparato a difendersi da animali più grossi, era veramente aggressivo.

“Ehi Limosus, cosa ci sei venuto a fare in Svizzera?” Pallipes aveva ritrovato la parola. “Sono venuto in vacanza, ma mi trovo così bene che non ho nessunissima intenzione di andarmene cuginastro.” Gli rispose il nuovo arrivato, accompagnando le parole con un minaccioso movimento delle chele. Astacus e Pallipes non sapevano davvero che pesci pigliare e così, mogi mogi, si ritirarono nelle loro tane.

Fu l’inizio della fine. Nelle settimane seguenti si era sparsa la voce di come si stava bene da quelle parti e presto i nostri tre protagonisti si trovarono invasi anche dagli altri membri della famiglia. Leniusculus, originario del Nord America, era un tipo pericoloso. Sano all’apparenza, portava in realtà una malattia micidiale e Pallipes, Astacus e Torrentium dovevano stare attenti a girargli alla larga per non venir contagiati. E poi era un gran camminatore: se lo stagno dove si trovava non gli andava più bene, camminava anche per 2 km fuori dall’acqua pur di trovarne uno di suo piacimento.

Poi c’era Leptodactylus, un galeotto. Era scappato da un allevamento ed era soprannominato il “turco”, perché era originario della Turchia. Quando Astacus lo incontrava, ne aveva paura. Altro che 18 cm di lunghezza: Leptodactylus arrivava addirittura a 30! Inoltre era una buona forchetta, mangiava tutto quello che gli finiva sotto il muso, compresi i pesci! Insomma, un tipaccio poco raccomandabile.

E per ultimo era arrivato lui: Clarkii. Già il nome sembrava quello dei cattivi dei film e lui era un vero killer. Veniva dalla Louisiana, ma in Spagna era arrivato nel 1972 e da allora aveva iniziato a spadroneggiare in tutta Europa. Essendo un litigioso gli capitava spesso e volentieri di fare a botte. A volte in questi scontri perdeva addirittura le chele, che poi gli ricrescevano con il cambio di muta. Inoltre non andava tanto per il sottile in quanto a scelta della casa. Anche fiumi e laghi inquinati a lui andavano bene ed scavava tane profonde anche 1,5 metri. Insomma, averlo nei dintorni era un vero disastro.

I nostri tre protagonisti non sapevano cosa fare. Non volevano litigare con i cugini, ma per andare tutti d’amore e d’accordo dovevano far sì che tornassero a casa, perchè altrimenti ne sarebbe venuta fuori una gran baraonda. “Ma come facciamo? Siamo gamberi: non possiamo mica entrare in un’agenzia viaggi e comprare un biglietto aereo per l’America!” Si lamentava Torrentium. “Hai ragione caro cugino” gli faceva eco Pallipes “anche perchè poi non riusciremmo mai e poi a mai a convincere i 4 parenti ad andarsene: stanno così bene qui a spese nostre!” Astacus, che ascoltava in silenzio, improvvisamente si illuminò: “A spese nostre un accidenti. Sapete cosa vi dico ragazzi? Questo bel guaio non lo abbiamo combinato noi, che ce ne stavamo tranquilli nei nostri fiumi. Lo hanno combinato gli umani, con il loro brutto vizio di scombianare tutte le cose e trasportare le specie da una parte all’altra del mondo. Saranno loro a dover sistemare il disastro.” E detto questo passò a spiegare in dettaglio il piano ai due attenti cugini.

Volete sapere qual è la geniale trovata di Astacus? Adesso ci credete che ci sono gamberi anche in Svizzera? Sì? Ecco, il piano è proprio questo! Far capire agli umani che nel nostro paese ci sono decisamente troppi gamberi e soprattutto far in modo che si rendano conto che tutti insieme non possono vivere “d’amore e d’accordo”. E così Astacus, Torrentium e Pallipes si misero d’impegno per mostrare la loro sofferenza ogni volta che incrociavano un naturalista. Poco a poco gli umani hanno iniziato a capire che qualcosa non andava e ancora oggi si stanno spremendo le meningi per trovare una soluzione ai quattro cugini invadenti. L’importante è che continuino a pensarci e non lascino da soli i nostri tre protagonisti a sistemare le loro beghe familiari.

E anche voi, miei lettori, ricordatevi sempre di non spostare piante e animali al di fuori del loro ambiente perché, come in tutte le famiglie, anche in quelle naturali ci si vuole un gran bene, ma a volte per far funzionare le cose non si può vivere uno accanto all’altro. Pensateci la prossima volta che vi viene voglia di liberare nel lago la vostra tartarughina, ok? I cugini “D’amore e d’accordo” ve ne saranno grati.

Ecco un altro racconto di BluttaBlatta ad essere apparso sul mensile Vivere la montagna.
Illustrazioni di Gianluigi Susinno.
Scarica qui il pdf del racconto e dell’illustrazione.
Se ti incuriosisce il mondo animale, troverai tanti racconti dedicati nella sezione “natura”.

Una lettura di BluttaBlatta
Suoni: Freesound Nakhans
Musiche incompetech.com: “Pleasant Porridge” di Kevin MacLeod

Chi ha scritto questo racconto

BluttaBlatta

"Un marito.
Due gatti.
Tanti libri.
Mille parole.
"
Martina Ravioli