Nomen Omen

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Nomen omen

Sottovoce era del 1918.
Il prete le aveva impresso quel soprannome, insieme alla croce sulla fronte, quando non aveva emesso neppure un gridolino nel sentire l’acqua fredda del fonte battesimale sulla testolina calva. Il nome all’anagrafe? Nessuno lo ricorda più.

Sottovoce ha vissuto, ha amato ed è morta come tanti prima di lei e tanti ancora dopo la sua esistenza di fatica su di una terra che grida aiuto, ma da cui, alle orecchie dei potenti, giunge spesso solo il suono dell’ennesimo obolo che cade sul cumulo della loro già immensa ricchezza.
Sottovoce ha superato la guerra, né più né meno di milioni di altre persone. Ha fatto la fame, ha aiutato quando poteva e forse, ma non lo sapremo mai, a volte per paura o vendetta si è girata dall’altra parte alla vista di un’ingiustizia.

Dall’alba al tramonto lavorava. Prima nei campi, poi a servizio nelle case dei padroni, poi ancora anziana, ma non vecchia, ha curato in silenzio gli ultimi istanti di vita di rugosi relitti umani abbandonati da una progenie che ha avuto troppa fretta di dire la propria per fermarsi ad ascoltare il sussurro di chi non aveva più la forza di parlare.

Sottovoce ha avuto 4 figli, ma 3 sono morti appena dopo il parto e in quel momento la sua esistenza è stata squarciata dall’urlo più forte che mai essere umano possa sentire: il dolore di una madre che perde un figlio. Un bambino, però, è sopravvissuto ed ora è nonno a sua volta.

Sottovoce non c’è più, ma non è sola. Il cuore dell’umanità sono donne e uomini che hanno vissuto storie ormai dimenticate, fatte di normalità, ma al contempo straordinarie poiché la scintilla della vita ha sempre in sé il seme dell’immortalità.
Per un eroe ci sono milioni di “sottovoci” e sono loro il vero motore dell’universo.

Racconto partecipante al concorso “Castelli di carta – Premio letterario edizione 2021″ indetto dalla Biblioteca Cantonale di Bellinzona. Se ti piacciono i racconti di vite semplici, ma cariche d’emozione, prova a leggere “Bianche lenzuola”.

Una lettura di BluttaBlatta
Suoni: Freesound Forrisday
Musiche incompetech.com: “TEnergizing”

Chi ha scritto questo racconto

BluttaBlatta

"Un marito.
Due gatti.
Tanti libri.
Mille parole.
"
Martina Ravioli