Sfumano, dal vivo sole braccate,
le ultime gocce di notte e di sonno.
Il borgo le gelosie dischiude
coglie di lago e di monti il respiro;
e suoni di vita prendono il volo,
sia gli allegri saluti e discorsi,
che dagli aperti usci scene di casa,
dal bosco le lievi note di un canto.
Il giorno si snoda nel tempo di ali;
profumi impregnano l’aria di festa
e vive di canti e giochi il paese.
Poi il sole, spento, nel mare di notte cala
e così il sonno sale dal lago per
abbracciare quel Nido di Tetti.
Questa poesia deriva dal romanzo “Le statistiche del trenino” ed è una dichiarazione d’amore a Viconago. Se ti piacciono le poesie, prova a leggere “Mono-dialogo tra Caos e Silenzio“. Per ascoltare l’audio “Nido di tetti”, puoi ascoltare la registrazione del terzo capitolo de “Le statistiche del trenino”.